Crisi di oggi-domande-occasioni per domani?

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Una lunga lista di domande ed altrettanti tentativi di risposte.

Un ambiente raccolto, prezioso con i suoi dipinti ed ulteriormente arricchito da tanti interventi.IMG_1229

Questo è stata la serata del 14 maggio 2013 durante la quale si sono alternate le voci di Sergio Valentini – presidente di Slow Food Trentino Alto Adige – che ci ha raccontato le nuove frontiere di Slow Food; della nostra fiduciaria Adriana Stefani e Antonella Faoro che hanno illustrato la rete di Terra Madre che fa capo alla nostra Condotta di Primiero; di Walter Taufer e Aurelio Gadenz – sindaci di Siror e Tonadico – che hanno dato un’anticipazione dell’importante Alleanza per la campagna;  di Alberto Cosner – referente della Condotta per il progetto orti – che ci ha illustrato lo stato attuale del lungo percorso che la nostra Condotta ha deciso di intraprendere; di Fabio Simoni – del birrificio Bionoc – che ci ha raccontato l’esperienza della 100%Primiero birra di produzione interamente locale; di Piergiovanni Partel – assessore del Comune di Siror – che ha illustrato una proposta alternativa per Malga Fosse ed infine Sandro Di Nuzzo – ristoratore della Val di Non – che ci ha fatto capire che un modo diverso di vivere la ristorazione è possibile.

Tante voci e tante idee di cui offriamo qualche immagine attraverso il racconto della nostra socia Antonella Faoro.

CG

“La serata organizzata dalla condotta Slow Food Primiero alla Chiesetta di San Vittore a Tonadico secondo noi è stata un successo: erano presenti circa 60 persone, parecchi soci SF ma anche tante persone solitamente distanti dai temi trattati dall’Associazione.

Forse molti dei presenti erano intervenuti perché incuriositi dalla proposta relativa a malga Fosse, che era solo uno dei tanti temi in scaletta, ma la sensazione è che abbiano apprezzato allo stesso modo anche altri interventi.

IMG_1221In particolare Sergio Valentini, Presidente Slow Food Trentino Alto Adige, ha coinvolto con un discorso di alto profilo, visionario e concreto allo stesso tempo.

Ecco alcuni stralci:

Questa crisi rappresenta secondo Slow Food l’occasione per un nuovo inizio. Per ripartire dal territorio e dall’agricoltura, dal cibo come atto agricolo e leva del cambiamento.

Per questo ci troviamo di fronte ad un nuovo cambiamento dentro e fuori Slow Food in quanto è necessario sviluppare una vera e propria “idea di sviluppo” nei territori dove ci troviamo ad operare. La nostra azione dovrà quindi articolarsi come una vera e propria “impresa di comunità” dove il cibo rappresenta la base di partenza.

Fondamentale diventa allora il tema delle alleanze, sia fra i produttori agricoli, sia fra gli artigiani ed i cuochi, ma anche tutti gli altri attori che si occupano di innovazione, energie alternative, filiere locali come il legno e la bioedilizia.

L’obiettivo di Slow Food diventa in questo modo il nuovo modello di sviluppo all’interno di un’azione locale che attraverso il cibo, i presidi, il prodotto locale fa intravvedere una “concezione del mondo”, d’economia, di società.

Non abbiamo paura di dire, di fronte a queste considerazioni, che se questo significa compiere un atto politico, Slow Food diventerà un soggetto politico a tutti gli effetti evitando però, sempre e comunque, il coinvolgimento partitico e le tentazioni elettorali.

Da questo punto di vista è bene sottolineare come Slow Food dovrà impersonare il ruolo del “fare”, occupando tutti quegli spazi di azione che sono stati lasciati liberi da una cultura innamorata della quantità e del produttivismo. Pensiamo ad esempio alle alleanze che si possono costruire a partire dai Presidi e dalle Comunità del Cibo, al funzionamento delle reti di vendita a livello locale, al lavoro di contaminazione orizzontale (nei territori, nelle singole situazioni di paese) per sollecitare azioni di sviluppo come nel caso di micro caseifici, piccoli punti vendita di prodotti locali dentro le famiglie cooperative, piccoli interventi di recupero di manufatti e aree agricole da parte dei comuni, punti di distribuzione del latte, distribuzione di prodotti bio nelle mense e case di cura etc.

IMG_1222Per quanto riguarda la proposta alternativa per Malga Fosse, Slow Food ha comunicato con soddisfazione che ha chiesto di sottoscrivere la proposta anche il Consorzio degli Albergatori locali “Primiero Iniziative”. Presente a San Vittore, il consigliere provinciale Marco Depaoli ha sottolineato l’importanza che le comunità locali si occupino dei propri beni ed ha appreso quindi con grande piacere della proposta alternativa per Malga Fosse, sottolineando come questa potrà risultare tanto più incisiva quanto Primiero si presenterà compatto e la proposta verrà sottoscritta anche dai soggetti pubblici del territorio.

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Grande interesse anche per l’esperienza raccontata da Sandro Di Nuzzo, ristoratore noneso che ha creato una rete di produttori locali che riforniscono settimanalmente il ristorante di prodotti di qualità (carni, selvaggina, formaggi e latticini,…) a cui si aggiungo gli ortaggi prodotti direttamente che rendono il ristornate autosufficiente da maggio ad ottobre.”

AF

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